Italia,  La via di Francesco

La Via di Francesco – Giorno 3

Dal Rifugio Pian delle Capanne a Sansepolcro – 03/11/2018

  • 15 km circa
  • dislivello 725m

La nottata di riposo, dopo una mangiata come quella di ieri sera, è stata davvero rigenerante. Ritroviamo Daniele, gestore del rifugio di Pian delle Capanne, intento a predisporre la colazione, poi anche per lui sarà il momento di sistemare e chiudere il rifugio, pronto a riaprire ai viandanti la primavera seguente. Come per ogni rifugio che si rispetti, c’è comunque una piccola zona con alcuni posti letto che rimane aperta in caso vi sia qualche “avventuriero” in cammino nei freddi mesi invernali, con il necessario per potervi passare quantomeno una notte.

Nostro malgrado, la stanchezza accumulata il giorno precedente ci convince a modificare il reale percorso della Via di Francesco, e ci facciamo indicare da Daniele quel tracciato più veloce di cui ci ha parlato ieri sera durante la cena. Sacrificheremo quindi il passaggio attraverso la località La Montagna e l’Eremo di Montecasale (dove la nostra guida raccomanda di sostare), con nostro sommo dispiacere, visto che teniamo sempre alla “integrità” dei cammini che scegliamo di percorrere, cercando di tenere fede ai tracciati delle mappe.

Partenza da Pian delle Capanne

Salutato Daniele, con una ulteriore promessa di una futura sosta in caso dovessimo ripercorrere nuovamente la Via nella sua interezza, riprendiamo il cammino sulla carrareccia che abbiamo felicemente interrotto il giorno precedente, che si svolge interamente in discesa fino alla piana che ospita il comune di Sansepolcro.

Dopo il primo km circa di cammino troviamo la deviazione per il Monte Cucco e per La Montagna, e passiamo oltre proseguendo verso La Spinella, che è un’altra possibile sosta gestita dalla Società Agricola Cooperativa Extravaganti, per gruppi numerosi; la stessa cooperativa si occupa anche di Pian delle Capanne, e della Fattoria di Germagnano, dove transiteremo a breve.

 Società Agricola Cooperativa Extravaganti sulla via di Francesco
La Spinella nella nebbia

Avanziamo sulla stessa strada sterrata, transitando prima accanto ad un monumento ai caduti della Val Tiberina, e passando poi in mezzo a bellissimi boschi, fino ad un tratto in falso piano; in lontananza vediamo prati e un bel gruppetto di asini che pascolano sereni. Accanto a loro la fattoria, dove ci accoglie Virginia, che scopriamo essere originaria da un paese accanto al nostro!

Virginia si è trasferita qui insieme al padre, al compagno ed al figlio, e ha dato vita a questa cooperativa insieme ad altri ragazzi: un applauso per la voglia ed il coraggio, se lo merita davvero! Approfittiamo per assaggiare uno dei particolari amari della casa fatti con latte d’asina; una “rarità”, considerato che ci viene spiegato che la produzione di latte è davvero minima (15 litri al giorno circa).

Fattoria di Germagnano

Un saluto alla ormai ex concittadina, e riprendiamo la marcia; da qui in avanti la strada è stata cementata ed asfaltata, per favorire il passaggio delle macchine, ma di certo non aiuta le nostre gambe, che cominciano nuovamente a risentire dello sforzo e del peso che ci portiamo sulle spalle.

Raggiungiamo la strada provinciale all’altezza della deviazione per la Fattoria di Germagnano, e proseguiamo per le 2 ore successive sulla strada provinciale (dunque, purtroppo, asfaltata), in direzione Sansepolcro, fermandoci giusto per un panino a circa metà strada.

Le gambe sono doloranti e cominciamo a sentire il peso dei km percorsi con lo zaino in spalla. Una breve pioggia ci accoglie nei pressi del paese, mentre transitiamo attraverso alcuni vigneti e uliveti dislocati ai fianchi della strada.

Siamo arrivati a Sansepolcro, ma per raggiungere l’agriturismo che ci ospiterà questa notte dobbiamo attraversare il paese; quindi abbiamo ancora una mezz’ora di cammino da affrontare. Bypassiamo il gps e usiamo il navigatore per risparmiare altro tempo, così da raggiungere l’Agriturismo Il Giardino, dove avremo a disposizione un intero appartamento ottimamente ristrutturato di un bel cascinale che non sembra mostrare realmente i suoi anni.

La scelta del navigatore si è rivelata un po’ infelice, perché praticamente non abbiamo visto nulla della bella cittadina, se non durante un fugace passaggio serale in bicicletta diretti all’unica pizzeria in cui abbiamo trovato posto per cena. Ma siamo stanchi, così tutto trascorre più velocemente e ci ritroviamo a dormire un sonno profondo…

Uliveti a san sepolcro

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