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La Via di Francesco

“Prequel” – La Via del Nord

Ci sono attività per le quali non servono molto tempo e molti argomenti per convincere mio marito Paolo, quindi alla domanda “perché non ci organizziamo e facciamo la prima parte di quel cammino che avevamo visto, la Via di Francesco, durante il ponte di Ognissanti?”, non ci è voluto molto perché cominciasse ad informarsi per partire e organizzare il viaggio, ovviamente col mio supporto logistico per la prenotazione dei pernottamenti, perché diciamocelo, in quello è piuttosto scarso!

Qual migliore occasione di una 4 giorni su una delle mete ad oggi più interessanti, a livello italiano, per i cosiddetti “long distance walkers”? Io e Paolo potremmo definirci così, amando incamminarci su lunghi sentieri che collegano più paesi e città, antiche (ma anche moderne) rotte di collegamento quando gli spostamenti non erano ancora facili e veloci come oggi; un’usanza più estera che italiana, ma stiamo notando come negli ultimi anni siano fioriti parecchi sentieri similari nella nostra penisola.

Non siamo nuovi a questa pratica, ci siamo già sbizzarriti in Scozia, prima in vacanza e poi in viaggio di nozze, nel percorrere km e km di tracciati sulle “long distance walks”, esperienze che ci hanno convinto e fatto amare questo spostamento lento, capace di farti godere di ambienti unici ed emozionanti.

Ci siamo incamminati, a cavallo dello scorso ottobre e novembre, sulle orme del “poverello di Assisi”, percorrendo la Via di Francesco, un cammino di recente costituzione, nato dallo sforzo di alcuni appassionati che hanno concretizzato un passaggio a prova di escursionista per collegare Chiusi della Verna (AR) ad Assisi (PG) – la Via del Nord – o ancora Roma ad Assisi – la Via del Sud.

Devo essere onesta: la mia idea iniziale era di percorrere la Via Francigena, ma sono incappata per sbaglio nel sito web della Via di Francesco (www.viadifrancesco.it) e ho pensato fossero solo due nomi differenti per indicare lo stesso sentiero; forse un errore da “dummy”, che in compenso ci ha permesso di scoprire un itinerario che abbiamo apprezzato e goduto appieno.

Il sito della Via è ben strutturato, e riporta le tappe e la possibilità di spezzare le più corpose; basti considerare che la seconda tratta segnalata, da Pieve Santo Stefano a Sansepolcro, è l’equivalente di quelle che sono state la nostra seconda e terza giornata di cammino, decisamente troppo per noi.

Da segnalare la possibilità di scaricare i tracciati gps di ogni singolo stadio del cammino, facilmente consultabili su uno smartphone con applicazioni gratuite (mio marito ha utilizzato l’app GPX Viewer), che possono aiutare sia a non sbagliare la comunque ben segnalata rotta, sia ad avere un’idea della propria posizione rispetto al punto di arrivo.

Il cammino prevede il passaggio attraverso stupendi paesaggi nel cuore d’Italia, a cavallo fra Toscana, Emilia Romagna e Umbria, che nemmeno le condizioni atmosferiche non particolarmente favorevoli (ma nemmeno ostili, di pioggia ne abbiamo presa davvero poca in fin dei conti) sono riuscite a rendere meno suggestivi.

Per l’organizzazione, ed anche per orientarsi in loco, ci siamo affidati alla dettagliata guida de “La Via di Francesco” di Gianluigi Bettin, Paolo Giulietti e Nicola Checcarelli, edita dalla casa editrice Terre di Mezzo, che consiglio a quanti hanno intenzione di incamminarsi in futuro.

A fine aprile 2019 torneremo per proseguire il cammino con nuove tappe, ma anche stavolta, come già la precedente, non giungeremo ad Assisi, vuoi per le lunghezze impegnative, vuoi per il tempo a disposizione che non è mai quanto realmente necessario… a breve il resoconto, tappa per tappa, delle prime quattro giornate in cammino sui passi di Francesco!

[To be continued…]

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