Italia,  La via di Francesco

La Via di Francesco – Giorno 8

Da Borgo San Benedetto a Gubbio – 01/05/2019

  • 23 km circa
  • dislivello 450m circa

Ultima giornata di cammino, anche se trascorreremo il giorno successivo visitando Gubbio; la scelta di non proseguire il tragitto a piedi e rimanere in città è stata presa per evitare “difficoltà logistiche”, considerato che la cittadina umbra è ben servita dai mezzi, mentre avessimo proseguito sul sentiero, saremmo difficilmente riusciti ad arrivare ad Assisi (avendo un solo giorno a disposizione e 50km ancora da percorrere) e ci saremmo trovati in tappe intermedie meno collegate. Pazienza, una scusa per ritornare in pista prossimamente!

Alla cena spettacolare non può che seguire una colazione spettacolare, e ben rifocillati ripartiamo per quella che sarà la tappa più tosta della presente sessione. Luca ci ha consigliato una strada alternativa, che parte proprio dal loro agriturismo; cominciamo a seguirla, ma alla fine ci rendiamo conto di aver sbagliato ad “inforcare” qualche sentiero, perché praticamente abbiamo percorso una sorta di anello e siamo ritornati quasi alla deviazione presa ieri per San Benedetto… pazienza, d’altronde siamo pur sempre dummies!

Si cammina, per questo primo tratto, su una strada asfaltata, che transita proprio accanto alla Badia di San Benedetto Vecchio (621m s.l.m.), che troviamo chiusa, e la superiamo, in costante discesa verso il fondovalle. Un segnale ci indica che mancano circa 6ore di cammino per raggiungere la nostra meta. Giungiamo in Località Cerchiare (508m s.l.m.), dove riparte la salita. Transitiamo per zone dedicate all’addestramento cani, e un cartello della Regione Umbria ci indica che ci troviamo nei territori della Comunità Montana dell’Alto Chiascio; la strada sterrata che seguiamo è larga e ben mantenuta, per consentire il passaggio delle auto, che fortunatamente non interrompono il nostro cammino nel verde e nel silenzio interrotto esclusivamente dal canto di uccelli.

Tutta questa prima parte di tragitto scorre veloce, superiamo un laghetto artificiale ed entriamo in un bosco di conifere; troviamo solo un minimo di difficoltà nello scendere da un sentiero che si è trasformato in piccolo ruscello all’altezza della C. Pian d’Arco (655m s.l.m.), quando mancano 4ore a Gubbio.

Si cammina in mezzo a campi, trovando ogni tanto qualche casale, disposto col contagocce in una zona che rimane a debita distanza dalle limitrofe aree più antropizzate. Arriviamo alla Madonna di Montecchi (590m s.l.m.) dopo poco più di un’ora e mezza di cammino, siamo ancora nei tempi segnalati dai cartelli. Lo sterrato ha cominciato timidamente a lasciare il posto all’asfalto, che inizialmente paga il confronto con l’azione della natura, ma proseguendo verso la Località Loreto (534m s.l.m.) mantiene nostro malgrado la sua integrità. In mezz’ora arriviamo a Loreto, dove ci fermiamo per una breve pausa pranzo nei pressi della bella chiesetta.

Sta cominciando a cadere qualche goccia, che in breve si trasformerà in un copioso temporale a tutti gli effetti. Ci rifugiamo per una decina di minuti sotto il portico di una casa che pare abbandonata, in Loreto basso; da qui in poi, terminata la pioggia, tornerà il sole lungo tutta la piana di Gubbio. Fino al centro paese soffriremo il caldo e la stanchezza delle nostre gambe, provate in modo particolare dall’asfalto che non “reagisce” ai nostri passi come un bel sentiero sterrato.

Il cammino prosegue fino alle mura di Gubbio, accanto al parco dove si trovano i resti di un anfiteatro romano; siamo praticamente arrivati, il nostro “rifugio” per le prossime due notti si trova quasi nel centro della bellissima cittadina umbra, che non si può non consigliare a chiunque sia di passaggio. Il giorno seguente lo trascorreremo infatti visitandola, prendendo l’ovovia che sale al Santuario di Sant’Ubaldo, sul Monte Ingino, che domina la città, scendendo poi a piedi e percorrendo i vicoli medievali.

Non resta che salutare queste zone, con un “arrivederci” alla prossima occasione, durante la quale completeremo la Via del Nord con l’arrivo ad Assisi…

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