Inverno,  Italia,  Lombardia,  Rifugi

Capanna Mara

Ancora sulla Dorsale Lariana – 29 Dicembre 2019

  • 1125m s.l.m. (dislivello 715m)
  • Dorsale Lariana (orientale)
  • 2:10 h circa

Trekking natalizio in quel della Dorsale Lariana; in realtà, è il 29 dicembre, e qual migliore occasione di una bella escursione per smaltire i postumi delle feste?

Scopriremo a nostre spese che la Capanna Mara è una meta gettonata, anche in virtù della sua accessibilità, che la rende destinazione appetibile anche per chi non è propriamente un amante della montagna.

Il trekking di oggi non ci risulta una novità, l’avevamo già percorso qualche anno fa, precisamente nel dicembre 2011, ma in quell’occasione la meta finale era stata la Bocchetta di Palanzo, e solo in seguito (e soprattutto per caso) ci siamo mossi in direzione della Capanna Mara, che quel sabato non era particolarmente affollata. Il sentiero che abbiamo seguito, a partire dall’Alpe del Prina, è risultato essere quanto percorso al ritorno nel 2011, ma andiamo per gradi.

Senza esagerare nell’essere mattinieri, ci muoviamo in modo da arrivare tra le 9:30 e le 10:00 in quel di Caslino d’Erba, piccolo borgo della provincia di Como, situato fra Erba e Canzo, sul versante orientale della Dorsale Lariana. Parcheggiamo praticamente alla partenza degli itinerari (Piazza Mazzini, per chi fosse interessato all’escursione), dove troviamo due possibili opzioni di salita, e ben tre tempistiche segnalate. Da una parte, la Capanna Mara è data come raggiungibile in 1:30h, ma nella stessa direzione (e non sembrano esserci più varianti) è anche segnalata come distante 2:30h, mentre proseguendo in direzione Bocchetta di Palanzo (come già fatto la volta precedente) viene segnalata una tempistica di 1:55h.

Scegliamo questa opzione, ci sembra la miglior via di mezzo, e prendiamo a seguire quella che per tutto il tratto che ci separa dall’Alpe del Prina, dove troviamo il bivio per il rifugio, è una strada a tratti asfaltata ed a tratti acciottolata, con grande sollievo per noi che non amiamo camminare sull’asfalto. Lungo la via ci sono abitazioni che sembrano occupate 365 giorni l’anno, altre che danno l’idea di essere case vacanze; superiamo un ponte su un affluente del Torrente Vallelunga che è esclusivamente pedonale (le macchine che vogliono proseguire devono attraversare il torrente che qui scorre), e arriviamo al “Foro Francescano”, una serie di piccole sculture e cappelle dedicate ai momenti più noti della vita del Santo di Assisi.

Proseguiamo fino a giungere ad un piccolo agglomerato di abitazioni che si identifica con l’Alpe del Prina (589m s.l.m.), dove dobbiamo attraversare un ponticello sul Torrente Piot; è passata circa mezz’ora da quando siamo partiti. Abbiamo camminato finora nella Valle Piot, e il suo rispettivo torrente si “trasforma” nel Torrente Vallelunga una volta arrivati al ponte pedonale di cui accennavo poco fa, per poi scendere in direzione dell’abitato principale di Caslino d’Erba.

Lasciamo quindi il sentiero 29, che proseguendo dritti porta alla Bocchetta di Palanzo ed al Monte che svetta alla nostra destra, e proseguiamo in direzione “Monte Puscio-Croce di Maiano” e “Capanna Mara”. Il dislivello da coprire comincia qui, e si parte subito salendo nei boschi di latifoglie; per quasi tutto il tragitto la sensazione di umidità è costante, fatta eccezione per quelle due o tre occasioni in cui il sentiero non è coperto e viene inondato dal bel sole mattutino. Proseguiamo in salita costante, giungiamo ad un bivio dove troviamo una strada che scende e viene indicato Caslino d’Erba a 30 minuti di tragitto, ovviamente passiamo oltre, costeggiando un torrente che al momento non è attivo. Non ci sono rimasugli della neve che è caduta qualche settimana prima, solo molte foglie che in alcuni tratti nascondono letteralmente la traccia, ma si prosegue senza intoppi.

Cominciamo a scorgere il crinale dopo circa 1:20h di salita, fatta con tutta la calma possibile. Arriviamo ad un ulteriore bivio, che porta al Monte Puscio seguendo a sinistra, mentre procede verso la nostra destinazione a destra. A parte un paio di saliscendi, l’ultimo tratto è piuttosto tranquillo, e già scorgiamo la Capanna; dopo 15 minuti circa arriviamo alla piazzola per l’atterraggio dell’elicottero situata a 50m dal Rifugio, ed eccoci finalmente arrivati al Rifugio Capanna Mara (1125m s.l.m.). La piazzola antistante è già gremita di persone, entriamo chiedendo di poter mangiare qualcosa, ma sono al completo! Abbiamo fatto i costi senza l’oste; intorno al rifugio si aggirano parecchie persone con abiti e scarpe normalissimi, decisamente più “dummies” di noi, e ci sembra di capire che la Capanna Mara è facilmente raggiungibile dalla vicina Alpe del Vicerè, ma non approfondiamo. Aggiungiamo il fatto che sia domenica e sotto le festività natalizie, e il gioco è fatto.

Non abbiamo portato dietro niente più che qualche spuntino, perciò ce li facciamo bastare e non attendiamo molto prima di ritornare sui nostri passi e tornare a valle. Ripercorriamo il sentiero dell’andata, e prendiamo la deviazione per Caslino d’Erba di cui ho accennato poco prima, impiegandoci poco più dei 30 minuti segnalati. Arriviamo esattamente al bivio in paese, dove abbiamo scelto di incamminarci nella direzione opposta.

Pranzo saltato a parte, una bella escursione immersi nella natura, un piacere sempre intenso!

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