Inverno,  Piemonte,  Rifugi

Rifugio Pastore, Valsesia

  • 1575m s.l.m.
  • Valle del Sesia – Parco Naturale Alta Valsesia
  • 1:15 h circa

Una passeggiata per famiglie ai piedi del Monte Rosa, così si potrebbe definire la salita al Rifugio Pastore in Valsesia, immerso nel Parco Naturale Alta Valsesia, la stessa valle in cui è situato il Ghiacciaio del Sesia e le
sorgenti del fiume cui danno il nome.

Arriviamo ad Alagna Valsesia (Im Land), l’ultimo comune della valle, e dobbiamo proseguire fin oltre la frazione di Pedemonte (consiglio una visita al museo della tradizione Walser, dal nome della popolazione di
origine germanica che si era spinta sull’arco alpino tra il XII e il XIII secolo, che ha caratterizzato la lingua e le usanze dell’alta Valsesia), dove è tempo di parcheggiare e continuare a piedi. La passeggiata può svolgersi interamente fino alla Cascata delle Acque Bianche su strada asfaltata, ma noi preferiamo incamminarci lungo il sentiero sterrato che da qualche anno si biforca sulla riva opposta del fiume Sesia.

Vediamo alla nostra sinistra un costone di montagna che è stato sfruttato e lo è tutt’ora per la cavazione proseguiamo nella neve fino a ricongiungerci più avanti con la strada asfaltata in località S. Antonio, ma proseguiamo questa volta sul lato opposto, sempre sul sentiero che porta alla nostra meta.

Ci inoltriamo in bellissimi boschi di sempreverdi, per un buon tratto piuttosto pianeggiante, costeggiando il Sesia, fino ad arrivare all’inizio dell’ultima salita per il Rifugio Pastore.

Copriamo un buon dislivello, su una parte del sentiero che si trova poco esposta al sole, quindi capita di incontrare alcuni tratti di ghiaccio, ma riusciamo a proseguire senza dover ricorrere ai nostri ramponcini o
ai grip (semplicemente una fascia di gomma applicabile agli scarponi, o anche solo alle scarpe, con la suola chiodata, che permettono di non scivolare sui terreni ghiacciati), che ci sono già stati decisamente utili in
molte altre occasioni.

Per la cronaca, sia ramponcini che grip sono “strumenti” alla portata di tutti, sia a livello di costo (per “hikers seriali” come noi bastano i modelli base) che di praticità nel fissaggio alle calzature.

Bastano una ventina di minuti con passo più che rilassato per coprire la distanza, con l’ultimo tratto dove finalmente riusciamo a camminare attraverso una bella distesa di neve, e finalmente arriviamo al pianoro
dell’Alpe Pile, dove è situata la nostra destinazione.

In occasione delle feste natalizie, il Rifugio Pastore è aperto: come dire di no ad una bella polenta calda? (!!!!!) Ci scaldiamo per bene all’interno, e una volta terminato il pranzo salutiamo il gentile ragazzo che ci ha servito
per uscire e tornare verso valle. Pur essendo una giornata calda e soleggiata, non siamo del tutto fortunati e non riusciamo a scorgere la Capanna Margherita, il Rifugio più alto d’Europa con i suoi 4554 m s.l.m.,
perché coperta da alcune nuvole che ostruiscono la visuale; pazienza, sarà per la prossima volta!

Decidiamo di prendere l’altro sentiero disponibile, decisamente più ghiacciato di quello dell’andata, per cui scegliamo di usare i nostri grip per la discesa. Passiamo stavolta accanto alle spettacolari Caldaie del Sesia,
per poi arrivare alla strada asfaltata che abbiamo evitato in precedenza; la neve che ancora non si è sciolta rende meno faticoso camminarci sopra, e procediamo più spediti per tornare verso il nostro punto di partenza. Quando giungiamo al tratto che costeggia il lato della montagna cavato, sentiamo una specie di scoppio; probabilmente il ghiaccio si è fatto strada tra le rocce, si è dilatato e le ha frantumate, provocando lo schianto che abbiamo udito ed una conseguente piccola frana. Guardiamo verso l’alto, e proprio vicino al punto della frana scorgiamo 4 sagome che si allontanano saltellando, sembrano proprio dei camosci!

Un piacevole modo di chiudere una bella giornata di cammino in montagna: come già detto, un trekking adatto per tutti, non vi resta che provarlo!

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