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La Via di Francesco – Giorno 6

Da Città di Castello a Pieve de’ Saddi – 29/04/2019

  • 19,5 km circa
  • dislivello 500m circa

Oggi la sveglia non suona troppo presto, come già detto le giornate si sono ormai allungate e abbiamo tutto il tempo di percorrere con calma i circa 20km che ci separano da Pieve de’ Saddi, località che prende il nome dalla chiesa che vi sorge e meta del nostro cammino odierno.

Una colazione abbondante ci aspetta, e Paolo non se lo fa ripetere due volte, in vista della sgambata che comincerà a breve e ci impegnerà tra le 5 e le 6 ore. Purtroppo il meteo non è inizialmente dalla nostra, e la prima parte di cammino, quella che ci porterà fuori dai confini di Città di Castello, è “animata” da una pioggerella insistente, solo fastidiosa a dire il vero. Per fortuna non durerà più di mezz’ora, il tempo di giungere all’inizio del tratto più “antipatico” che ci aspetta, dovendo transitare per circa 6km sulla strada provinciale S.P. 106 della Baucca, quindi un’ora buona di cammino a bordo strada.

Abbiamo optato per percorrere quella che è la via indicata dalla guida, ma ancora a Città di Castello, all’altezza del Convento dei Frati Minori Zoccolanti, cominciamo ad avvistare le indicazioni di quello che scopriamo essere un ulteriore sentiero sulle orme del Santo di Assisi, che porta il nome di “Cammino di Assisi”; forse la nostra scelta non si rivela tanto azzeccata, perché sembra proprio che questa deviazione eviti la percorrenza di almeno metà dei km di strada provinciale prospettati, considerato che poco prima di giungere alla Località Il Sasso (a circa 3km da Città di Castello lungo la strada provinciale) troviamo addirittura uno dei segnali della Via di Francesco che indica un tragitto sterrato nella direzione opposta alla nostra. Poco male, il più è fatto, e la vista delle cascatelle del Torrente Soara presso il Sasso è rigenerante, e merita una breve sosta per qualche foto e un po’ di riposo.

Resta ancora qualche chilometro su strada provinciale, dopodiché i cartelli indicano di svoltare a destra, per poi sorpassare il Torrente Soara e cominciare a salire per un breve tratto di sterrato in mezzo a boschi, uliveti e vigneti. Al termine della salita, dove i cartelli indicano 2:40h per raggiungere Città di Castello (siamo più che nei tempi), incontriamo nuovamente una strada asfaltata, che purtroppo dovremo percorrere fino alla nostra meta odierna. Per fortuna non è particolarmente frequentata dalle auto, e verremo giusto sorpassati da una macchina olandese e dal postino locale. Non manca nemmeno l’azione degli agenti atmosferici, che col tempo stanno riportando la stessa strada alla condizione naturale…

Riprendiamo a camminare, e vediamo davanti a noi tre donne che, partite da sole, si sono evidentemente conosciute lungo il cammino; le “talloniamo” per un po’, fra i saliscendi che il percorso ci riserva, fino ad incrociarle ad un punto di ristoro dopo un’ora di cammino; siamo in Località Candeggio (649m s.l.m.), in precedenza sede di un’associazione fondata da una coppia di ragazzi che voleva vivere in queste zone sull’esempio di San Francesco, ma il cui proposito scopriamo essersi interrotto lo scorso 2018. L’edificio non è comunque in disuso, ed ora è in gestione alla curia di Città di Castello, come ci racconterà poi il simpatico gestore di Pieve de’ Saddi. Qui sono state predisposte delle panche e vi è una fontanella, questa volta funzionante. Ritroviamo anche il gruppo di ragazzi visto ieri, giusto un paio di saluti e decidiamo di non sostare a lungo e di riprendere a camminare, transitando accanto al Cimitero di Candeggio per poi fermarci poco oltre a pranzare.

La strada prosegue senza intoppi fino alla Località Pieve ‘de Saddi (566m s.l.m.), dove stanotte pernotteremo presso l’ostello a donativo che, insieme alla chiesa (da visitare, se ne avete la possibilità), è il fulcro del piccolo complesso. Qui troviamo anche un signore già incrociato nei giorni precedenti, direi un “veterano” di questi cammini, che da quando è in pensione ha già percorso le quattro vie del Cammino di Santiago, la Via Francigena ed altri viaggi minori; insieme a lui un giovane trentino, che ha sfruttato qualche giorno di ferie per provare qualche tappa del cammino, e nel tardo pomeriggio ci raggiunge una coppia di donne tedesche, madre e figlia, per la prima volta qui a camminare.

La serata trascorrerà a tavola con una bella minestra di ceci fumante e molto altro, il tutto accompagnato dagli aneddoti del gestore Federico, che ci racconterà qualche curiosa notizia sulla Via e sulla sua storia. Paolo esce per una sigaretta, e rientrando riporta d’aver udito un cinghiale grufolare a poca distanza da noi; Federico conferma che nei boschi e nelle colline intorno ne circolano molti, quindi non è difficile sentirne i versi. Tempo di dormire, siamo a fine aprile e in piena collina, fa piuttosto freddo nella piccola camerata che dividiamo con mamma e figlia, ma siamo stanchi, quindi il sonno avrà la meglio in breve…

[To be continued…]

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